Monday 9 October 2023

Gli ionici





   

Gli ionici


La prima riflessione filosofica la troviamo in Ionia (VII-VI sec. a.C.) e venne fatta da Talete, Anassimandro e Anassimene, i quali venivano da Mileto. Essi avevano delle conoscenze tecno-scientifiche acquisite dai sapienti della Media e della Babilonia. Si dice che Talete avesse previsto le eclissi e Anassimandro avesse inventato cartine geografiche, entrambi cercando di spiegare tutti i fenomeni con la natura e non più per cause mitiche. A loro quindi attribuiamo la scoperta di un principio originario dal quale derivano tutte le cose, chiamato anche arché

Talete


Tra le persone poco colte di quei tempi si pensava che la filosofia fosse un sapere inutile, ma Talete invece sapeva sfruttare le sue conoscenze meteorologiche. Esso pensava che il principio primordiale fosse l’acqua, dato che ogni cosa vivente è intrisa di questa, derivando quindi tutto dall’oceano e tornandoci dopo la loro morte, e inoltre viene associata alla rottura delle acque durante la nascita del neonato. Associavano quindi queste cose, così come avevano fatto in passato gli egizi con  l’acqua del Nilo, che era fondamentale per per la fertilità terrena. Talete quindi usa per la rima volta solo argomentazioni razionali.

Anassimandro 

Anassimandro portò per primo il termine “arché”, ovvero la sostanza primordiale, e “áperion”, ovvero un principio indeterminato al quale tutte le cose si ricongiungeranno dopo la loro dissoluzione. Quest’ultimo viene identificato come una sostanza distinta, non potendo essere una di quelle “comuni”, indirizzando quindi Anassimandro verso un’interpretazione dell’astrazione. Inoltre si pone il problema di come le cose vengano create, affermando che esista un processo di separazione e differenziazione con una legge necessaria, chiamata Dicke: essa avviene tramite un movimento rotatorio dell’aperion, facendo sviluppare i contrari come falso e freddo, generando infiniti mondi che si dissolvono e si ricompongono all’infinito. Questa separazione è anche fonte di infelicità, provando nostalgia per il “tutto originario” ed essendo diversi e contrastanti tra di noi, dovendo quindi concludere la nostra esistenza ricongiungendoci con l’unità perduta.








Anassimene

Anassimene invece identificava il principio primo con l’aria, avendo queste dei caratteri come l’infinità e il movimento incessante, spiegando la creazione tramite la condensazione e la rarefazione, trasformandosi in fuoco, aria, acqua, terra e pietra. Questo universo sarebbe destinato a un ciclo di vita, morte e rinascita eterno.

No comments:

Post a Comment

Pltone: cosmologia e leggi

 Il "Timeo" di Platone descrive l'origine dell'universo, iniziando con il caos e il disordine contrapposti al mondo delle ...