Wednesday 1 May 2024

Pltone: cosmologia e leggi

 Il "Timeo" di Platone descrive l'origine dell'universo, iniziando con il caos e il disordine contrapposti al mondo delle idee e del Bene. Il demiurgo, una divinità buona e intelligente, impose ordine sulla materia preesistente, ispirandosi al miglior mondo possibile, l'iperuranio. La materia non fu creata ex nihilo, poiché questo concetto non esisteva nella cultura greca. L'"anima del mondo" governava invisibilmente le cose e i corpi, rappresentando una realtà perfetta di armonia e intelligenza. La necessità, distinta dall'intelligenza, era tutto ciò che esisteva senza scelta libera, e insieme all'intelligenza, dava origine all'universo, dove il caos persisteva come fonte di male e disordine.


Nelle "Leggi", Platone discute di un ordine armonioso attraverso una legislazione dettagliata per prevenire conflitti sociali e enfatizzare il compito morale del governo dei saggi. Diversamente dalla "Repubblica", Platone qui è più pragmatico, concentrandosi sulla forza costrittiva ed educativa delle leggi per formare una civiltà autentica. Invecchiando, Platone immagina una città ideale più concreta, con un numero ridotto di cittadini, controllo su matrimoni e nascite, e leggi rigorose fatte rispettare dai Custodi della legge, garantendo ordine e armonia

Sunday 28 April 2024

Platone: visione politica e problemi educativi

 La visione politica di Platone si basa sull’idea di un governo guidato da filosofi-re, i quali possiedono una conoscenza approfondita delle idee e sono capaci di governare con saggezza e giustizia. Questo governo ideale, chiamato “aristocrazia”, è caratterizzato dalla ricerca del bene comune e dalla distinzione tra governanti e governati, dove i filosofi-re si dedicano alla guida dello Stato mentre gli altri cittadini si occupano dei loro mestieri e delle loro attività quotidiane.

Tuttavia, per Platone, la realizzazione di uno Stato ideale dipende strettamente dall’educazione dei cittadini. Egli credeva che l’educazione dovesse mirare non solo alla trasmissione di conoscenze tecniche, ma soprattutto allo sviluppo delle virtù morali e intellettuali necessarie per una vita buona e virtuosa. Attraverso la musica, la ginnastica e la filosofia, gli individui dovrebbero essere formati fin dalla giovane età per sviluppare la saggezza, il coraggio, la temperanza e la giustizia.
Il problema educativo, secondo Platone, risiede nel trovare il giusto equilibrio tra la libertà individuale e la direzione autoritaria necessaria per formare cittadini virtuosi. Platone sosteneva che l’educazione dovesse essere rigorosamente controllata dallo Stato e che i contenuti educativi dovessero essere attentamente selezionati per promuovere la virtù e il benessere della polis.

Tuesday 23 April 2024

Platone: la dottrina etica

 L’anima occupa un ruolo fondamentale nella dottrina etica di Platone. Egli la concepisce come un principio immortale e divino, intrinsecamente legato al mondo delle idee. L’anima è ciò che anima il corpo e lo guida verso la conoscenza del bene. Attraverso il processo di educazione filosofica, l’anima può liberarsi dalle catene del mondo sensibile e aspirare alla contemplazione delle forme perfette e immutabili.

L’amore, o Eros, è un concetto centrale nella filosofia platonica. Platone lo descrive come un desiderio di bellezza e perfezione che spinge l’anima a cercare l’unione con l’oggetto del suo amore. Tuttavia, per Platone, l’amore vero e autentico non è semplicemente una passione carnale, ma un’ascesa spirituale verso il mondo delle idee. È attraverso l’amore che l’anima può accedere alla conoscenza del vero, del bene e del bello.
La virtù, secondo Platone, è il risultato di un’anima ben educata e armoniosa. Essa consiste nel vivere in accordo con la propria natura razionale e nel perseguire il bene comune della polis. La virtù non è semplicemente un insieme di regole morali da seguire, ma un modo di essere e di agire che porta alla felicità individuale e al benessere della comunità.

Sunday 17 March 2024

Platone: la teoria delle idee

 Platone, un importante filosofo greco, nacque intorno al 427 a.C. e morì nel 347 a.C. La sua filosofia si basa su concetti come il Bene, la teoria delle idee e la differenza tra il mondo sensibile e quello intelligibile. Platone sosteneva che il mondo sensibile, percepito attraverso i sensi, era solo una copia imperfetta del mondo intelligibile delle idee eterni e immutabili. Le idee rappresentavano la vera realtà, mentre le cose materiali erano manifestazioni imperfette di queste idee. Platone credeva che il compito principale dell'uomo fosse aspirare alla conoscenza e alla contemplazione delle idee per raggiungere la verità e la saggezza. La sua opera più nota è "La Repubblica", dove descrive una società ideale governata da filosofi re, basata sulla giustizia e sull'armonia. Platone ha influenzato profondamente la filosofia occidentale e le sue idee sono ancora oggetto di studio e discussione oggi.


.


Sunday 14 January 2024

Socrate

Socrate

Socrate viene considerato un sofista, che mostra un interesse per l'uomo, concentrandosi sui

valori interiori e la ricerca della verità. Socrate si colloca tra il relativismo sofista e l'ostilità aristocratica verso di loro. Nonostante venga descritto in modo negativo in "Le nuvole" di Aristofane, dove il suo pensatoio viene bruciato, Socrate è il filosofo per eccellenza che collega il pensiero alla vita. Anche se non ha scritto nulla, ha influenzato Platone e altri discepoli. Nei dialoghi socratici è presentato come un personaggio straordinario, mentre in "Metafisica" di Aristotele è definito "scopritore del concetto" e teorico della "virtù come scienza". Accusato di corruzione, Socrate affronta il processo con serenità e rigore morale, rifiutando opportunità di fuga. La sua morte conferma la sua spiritualità, incentrata sul perfezionamento interiore. Socrate, considerato il più saggio perché sa di non sapere, sfida tradizioni e verità consolidate con domande semplici, dimostrando che i sapienti spesso non sono tali.

Thursday 28 December 2023

Gorgia

 Gorgia

La frattura tra linguaggio e cose

Gorgia sosteneva che il relativismo dei valori generasse molteplici prospettive e, di conseguenza, molteplici discorsi, sostenendo che il linguaggio differisce dall'essere. Questo concetto di "scetticismo metafisico" negava l'esistenza di qualcosa di oggettivo, poiché la parola, potente e conquistatrice, non rappresentava la realtà.
Per Gorgia, il linguaggio era una forza affascinante e conquistatrice, dal momento che:
- L'essere non esiste, la sua esistenza conduce a contraddizioni logiche.
- Se esistesse, non potremmo conoscerlo, poiché il pensiero è irrealtà, un concetto impensabile.
- Se fosse conosciuto, non sarebbe possibile comunicarlo attraverso le parole, che sono diverse dalle cose.
Queste ragioni portavano a una mancanza di strumenti conoscitivi sufficienti per affermare una verità assoluta, e la persuasione delle parole contribuiva alla credibilità di queste ultime.

Una visione tragica dell’esistenza

Secondo Gorgia l'esistenza è irrazionale e misteriosa, privando gli uomini di libertà e responsabilità, sottomettendoli a forze ignote e incontrollabili. Egli formulò l'Encomio di Elena per sostenere che la sua non colpevolezza nell'aver causato la guerra di Troia derivava da:
1. L'azione di Elena era dettata da un decreto divino e da necessità.
2. Elena subì la pressione della violenza fisica.
3. Elena fu vinta dalla passione amorosa.
4. Elena fu persuasa dalle parole di Paride.
Il punto cruciale per la concezione di Gorgia da Lentini era l'idea che il condizionamento eliminasse la libera scelta e la responsabilità.

Saturday 2 December 2023

I Pluralisti

 I pluralisti

Empedocle

Secondo Empedocle all’inizio di tutto c’era lo sfero, dove erano contenute le quattro radici, ovvero i quattro elementi primordiali. Essi erano eterni, immutabili e identici a se stessi, non mutando se considerati solo in una delle loro parti. Gli elementi verrebbero quindi separati dalle due forze cosmiche, l’amore e l’odio, determinando la creazione e la dissoluzione di tutte lo cose. Tramite queste forze cosmiche si crea un ciclo di disgregazione e di riaggregazione, facendo rappresentare alla vita un momento intermedio tra la tensione di amore e contesa. Secondo Empedocle inoltre le cose sprigionano effluvi, i quali colpiscono i nostri organi sensoriali, e riteneva anche che il male fosse un'irruzione rappresentata da un delitto originario che ha contaminato l'umanità. Questo delitto si associa alle uccisioni degli animali, che Empedocle ritiene nostri consanguinei, dato che l'universo è un unico grande organismo vivente del quale tutti facciamo parte. Egli riteneva anche che il saper fosse una liberazione dagli affanni e dai dolori, causati dalla morte e dall'ignoranza. Ai tempi veniva considerato un mago, ma nonostante questo veniva considerato anche un medico.


Anassagora

Ad Anassagora attribuiamo la teoria dei semi, la quale dice che i semi erano particelle infinitamente divisibili e illimitate che differivano per la qualità, che unite davano vita a tutto ciò che erano visibili. Anassagora pensava che in principio tutte le cose derivassero da una sola (tutto era uno), mentre poi c'era stato un processo di differenziazione e specializzazione che aveva formato elementi e organismi differenti, ma con sempre una base comune. Per giustificare il caos che regnava in principio Anassagora usa il noùs, un'intelligenza che dava movimento a tutto e che era un'energia illimitata e dotata di forza propria, che creò un movimento vorticoso in grado di separare gli elementi. Anassagora mise in evidenza la relazione tra esperienza sensibile e intelligenza, e utilizzò l'esperienza che viene elaborata dal cervello, la memoria per stabilizzare le sensazioni, l'intelligenza e infine la téchne (tecnica), dando vita alla tradizione scientifica occidentale.


Democrito


Democrito affronta il problema con una visione materialistica, dove mutamento e permanenza sono conciliati. Egli diceva che gli elementi fondamentali consistessero in atomi, particelle minime e indivisibili di materia, identiche qualitativamente ma diverse quantitativamente. Questi atomi si univano e separavano, dando origine e fine a tutte le cose. L'atomo, nella concezione di Democrito, poteva essere equiparato all'essere di Parmenide nelle sue caratteristiche di semplicità, indivisibilità, assenza di generazione e eternità, uniformità e immutabilità. In tal modo, Democrito cercava di conciliare l'aspetto immutabile proposto da Parmenide con la molteplicità e il divenire di Eraclito. Democrito vedeva l'essere e il non essere coesistere nel vuoto, con l'atomo considerato impenetrabile e il vuoto come nulla assoluto. Il movimento era attribuito al caso, senza uno scopo predeterminato. La sua visione era meccanicistica, deterministica, materialistica e atea. Sosteneva anche la presenza di infiniti mondi derivanti dalle varie combinazioni degli atomi. Democrito suddivise il metodo scientifico iconoscenza sensibile, elaborazione intellettuale dei dati esperienziali e formulazione di una leggePer il filosofo di Abdera, la conoscenza era oscura e dipendeva dalla percezione sensoriale. Distinguendo tra una conoscenza genuina, basata su qualità oggettive reali, e una più superficiale, basata sulla percezione, affrontò il problema dell'infinita divisibilità della materia proposto da Zenone. Da questo ragionamento, dedusse la necessità di costituenti minimi non ulteriormente divisibili della materia, gli atomi. Sostenne anche che non ci fosse un aumento o una diminuzione complessiva della materia nell'universo.

Pltone: cosmologia e leggi

 Il "Timeo" di Platone descrive l'origine dell'universo, iniziando con il caos e il disordine contrapposti al mondo delle ...